Separazione giudiziale
Nella separazione giudiziale le condizioni della separazione sono stabilite dal Tribunale, all’esito di una causa.
Il procedimento può essere attivato su istanza anche soltanto di uno dei coniugi, i quali devono comparire personalmente davanti al Presidente del Tribunale, con l’assistenza di un difensore.
A tale udienza, viene dapprima tentata la conciliazione e, nel caso in cui questa non riesca, sentiti i coniugi e i rispettivi difensori, vengono adottati i provvedimenti temporanei e urgenti nell’interesse della prole e dei coniugi, nominato il Giudice istruttore che seguirà il corso del giudizio e fissata l’udienza dinanzi a quest’ultimo.
Domande/Risposte in tema di separazione giudiziale
Fermi restando gli interrogativi dei nostri clienti ricordati alla pagina “Condizioni della separazione“, di seguito sono riportati quelli specificamente riferiti alla separazione giudiziale.
- Le condizioni della separazione giudiziale possono essere modificate
Sì, ma soltanto per fatti sopravvenuti. - La separazione giudiziale si può trasformare in consensuale
In qualunque momento, quindi anche proprio nel corso del procedimento giudiziario, la separazione giudiziale può essere trasformata in separazione consensuale. - La separazione consensuale può trasformarsi in giudiziale
Nel momento in cui è stata omologata la separazione consensuale produce i suoi effetti secondo gli accordi che i coniugi hanno preso, per cui non può più essere trasformata in giudiziale, salvo chiedere la modifica delle condizioni concordate, che determina l’apertura di un nuovo e diverso procedimento rispetto a quello di separazione. Diverso, invece, è il caso in cui prima dell’omologazione (normalmente, prima dell’udienza presidenziale) uno dei coniugi o entrambi cambino idea rispetto agli accordi raggiunti, per cui a quel punto la separazione (che ovviamente, in assenza dell’omologazione, non è ancora intervenuta) da consensuale si trasforma in giudiziale. - Nella separazione giudiziale quando si può chiedere l’addebito della responsabilità
L’addebito della separazione (spesso si parla anche di colpa) può essere chiesto da un coniuge nei confronti dell’altro quando quest’ultimo abbia violato gli obblighi di fedeltà, assistenza morale e materiale, collaborazione nell’interesse della famiglia e coabitazione, sempre che, però, tale violazione sia la causa, e non soltanto l’effetto, della sopravvenuta intollerabilità della convivenza. - Quali sono le conseguenze dell’addebito della separazione
Il coniuge al quale è addebitata la separazione perde il diritto al mantenimento, i diritti successori conseguenti allo stato coniugale, il diritto alla pensione di reversibilità e alle altre indennità e prestazioni previdenziali riconosciute al coniuge defunto. - Il tradimento è causa di addebito della separazione
Affinché l’adulterio possa essere considerato motivo di addebito della responsabilità della separazione è necessario che esso rappresenti la causa della crisi coniugale e non l’effetto di una crisi, in realtà, già in atto.
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Novità giurisprudenziali: all’interno di ciascuno dei sopra indicati argomenti è riportata una rassegna di relative sentenze.
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F.A.Q.
In questa sezione troverete le risposte alle domande frequenti sul rapporto cliente/avvocato e sull’attività di questi.
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Il processo civile è lo strumento attraverso il quale vengono risolte le controversie di diritto privato, ossia di quella branca del diritto che si occupa dei rapporti tra le persone in relazione alla loro sfera personale o familiare o economico-patrimoniale.
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